Radio Alef

Egemonia ideologica

(…) "I più diffusi quotidiani del Paese, le case editrici più importanti, gli spazi televisivi più ampi, vedono perlopiù una larghissima prevalenza di addetti ai lavori, di collaboratori, di autori, di uomini e donne di spettacolo e di intrattenimento, che sono ideologicamente e culturalmente lontani dalle posizioni cristiane e cattoliche in specie.
(…) Il risultato è il tono massicciamente squilibrato con cui il mondo della cultura e della comunicazione rappresenta la realtà del Paese in tutte le sedi possibili (…). Certo, in alcuni luoghi deputati ad hoc — per esempio negli editoriali, nelle dichiarazioni dei tg o nei dibattiti televisivi — la posizione cattolica o religiosa in genere è quasi sempre rappresentata più o meno nella stessa misura di quella laica (…), ma è nell'insieme, nella miriade di righe con cui sono confezionate le notizie, nel modo di presentarle, nel succo che ne traggono i più disparati commenti nelle più disparate sedi, dalle rubriche alla posta dei lettori, è nel tessuto complessivo del discorso comunicativo e culturale, che invece per la posizione cattolica e in genere religiosa c'è uno scarsissimo posto. Proprio nell'ambito decisivo, insomma, la par condicio diviene così un miraggio. Sebbene sia noto che su questi temi l'opinione pubblica è più o meno divisa a metà, di fatto, invece, nel circuito culturale e comunicativo i valori laici tendono a presentarsi come la norma assoluta, lo standard ideologico accettato e introiettato, mentre la prospettiva e i valori religiosi rischiano di essere virtualmente espulsi dal senso comune, di venire di fatto derubricati al rango di «opinione»: ancora legittima, certo, ma già in partenza con le stimmate della minoritarietà; quasi al limite dell'eccentrico." (…) 
 
Ernesto Galli Della Loggia
Egemonia ideologicaultima modifica: 2006-12-28T22:34:39+01:00da
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