Radio Alef

L’inganno dell’eutanasia

«In una società complessa, fortemente influenzata dalle dinamiche della produttività e dalle esigenze dell’economia – dice Benedetto XVI – le persone fragili e le famiglie più povere rischiano, nei momenti di difficoltà economica e/o di malattia, di essere travolte. Sempre più si trovano nelle grandi città persone anziane e sole, anche nei momenti di malattia grave e in prossimità della morte. In tali situazioni, le spinte eutanasistiche diventano pressanti – osserva Ratzinger – soprattutto quando si insinua una visione utilitaristica nei confronti della persona. A questo proposito, colgo l’occasione per ribadire, ancora una volta, la ferma e costante condanna etica di ogni forma di eutanasia diretta, secondo il plurisecolare insegnamento della Chiesa».

Il Papa chiede che vengano assicurate terapie e cure adeguate a tutte le persone. «Si tratta di assicurare ad ogni persona che ne avesse bisogno – afferma Benedetto XVI – il sostegno necessario attraverso terapie e interventi medici adeguati, individuati e gestiti secondo i criteri della proporzionalità medica, sempre tenendo conto del dovere morale di somministrare (da parte del medico) e di accogliere (da parte del paziente) quei mezzi di preservazione della vita che, nella situazione concreta, risultino “ordinari”».

«Per quanto riguarda, invece, le terapie significativamente rischiose o che fossero prudentemente da giudicare “straordinarie” – prosegue il Pontefice – il ricorso ad esse sarà da considerare moralmente lecito ma facoltativo. Inoltre, occorrerà sempre assicurare ad ogni persona le cure necessarie e dovute, nonché il sostegno alle famiglie più provate dalla malattia di uno dei loro componenti, soprattutto se grave e prolungata».

Da La Stampa.it 25/2/2008
L’inganno dell’eutanasiaultima modifica: 2008-02-26T11:30:07+01:00da
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