Aria d’opera

Si avvicina il tempo dell'Incantesimo wagneriano, l'aria è leggera. Un'altra vita si enuncia, senza colpa ma aperta sulla sua originaria e radicale insostenibilità. Non c'è alibi da cercare all'impossibile, non resta che cantarlo… Così Parsifal canta lo strano miracolo del Graal, mentre il coro lo accompagna dall'alto. "Pietà rende saggio il puro folle", si recita, e le mura del Monsalvato cambiano aspetto… Il tempo, il tempo è altro, quando nemmeno la morte è utile alla propria e altrui normalizzazione. Nulla da ridurre; esplode la natura, come la forza dell'essere – di diritto esplode. E gli amanti non sono paghi di essere qualcosa che non sia la notte stessa del loro incontro – essere almeno la luna, quella luna. Devastante è l'esperienza; chi vorrà viverla? … Per fortuna, ancora il maestro di Lipsia nel Tristano ci regala degli accordi fluttuanti che ci portano un insperato oblio.

 (by  r.c.)

Aria d’operaultima modifica: 2006-03-08T22:23:53+01:00da robertocorchia
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