Dell’amore e d’altro

Torno a dire d'amore, perché non so dire d'altro. Dell'amore che non c'è anche quando c'è, quando si vive l'amore. C'è, infatti, solo come qualcosa che ti manca, e desideri e vivi al tempo stesso l'esperienza… Così la poesia che non si spiega. La poesia delle fanciulle bianche che non sai perché non sorridono, e non si spiega, non si traduce. Resta immobile nel suo enigma. Né puoi dirla inspiegabile – sarebbe una risposta. Non abbiamo interpretazioni, piuttosto. Resta così dunque, questione irrisolta. Lingua che parla e non è intesa. O forse apre a un altro intendimento, un altro modo di porsi nel capire. Logica differente e aperta, non esplicativa (alla Peirce). Logica mobile, inconscia. Lavorio con elementi evanescenti… Si tratta di libertà, in fondo; di un diritto più vasto. Pensare, parlare in un altrove. Il resto importa ben poco – di ciò che è ammannito.

 

 (by  r.c.)

Dell’amore e d’altroultima modifica: 2006-03-27T22:47:53+02:00da robertocorchia
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