Il pastore della luna

Non c'è sintomo, ma apertura a un'altra dimensione del vivere – ad altre dimensioni. E' spostamento, così, dei programmi già avviati, cambiamento di rotta, improvvisazione, abbandono alla svista, all'errore. Quando non si sa più la via, è grazia. Quando tutto è dimenticato, quel che conta affiora, inconsapevolmente… Guarda Endimione! Quale il suo destino prima del sogno… Pascolare, soltanto. Poi il sogno lo rapisce a sé. E non è più pastore. Non assomiglia a niente (Lacan). Vive, ora. Non ha più modelli per il suo esserci. Cammina per altri sentieri. La sua lettura delle cose attraversa i normali piani di interpretazione – con Deleuze. E' addormentato e sveglio insieme, il giovane. Innamorato, ma di cosa … forse di ciò che non può essere oggetto, oggetto di presa. Gettato nella disperazione, pure è sicuro. Presente a sé, senza sapere nulla. Forte come mai prima. La pallida luce notturna lo guida. Lo abita quel debole chiarore. Sa ciò che non sapeva … ma è nulla.

 (by  r.c.)

Il pastore della lunaultima modifica: 2006-04-02T13:38:55+02:00da robertocorchia
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